La Chiesa

“Notevole testimonianza di architettura sacra rurale, al confine fra il territorio barese e quello bitontino”

La chiesa rurale dell’Annunziata è posta sull’attuale Strada Provinciale 156 Bitonto – Aeroporto Palese, a circa 3 km di distanza dall’abitato, in un’area di raccordo tra i comuni di Bari, Modugno e Bitonto ma nel territorio del capoluogo.

L’annessione dell’edificio al Comune di Bari risale al 1928, quando un’ampia porzione del territorio bitontino (di cui facevano parte anche Palese e Santo Spirito) fu annessa al capoluogo; tuttavia, a testimonianza del legame forte e ben radicato fra l’edificio e la popolazione bitontina, dal 1929 la cura religiosa del luogo di culto è affidata dal Comune di Bari alla Curia Vescovile di Bitonto.

L’edificio rappresenta l’unica sopravvivenza delle chiese rurali medievali nella zona di Lama Balice, nei cui immediati paraggi sorgevano altre chiesette oggi non più esistenti.

La chiesa presenta una pianta quadrangolare. L’abside posta a Est era probabilmente affiancata, allo stato originario, da due nicchie secondo la consuetudine greca, sebbene questa supposizione non sia riscontrabile da indizi materiali in quanto il paramento interno dell’aula è attualmente intonacato.

Nelle strutture architettoniche, l’edificio reca i segni di numerose ristrutturazioni susseguitesi nel corso dei secoli. L’evidenza della monofora centrale strombata e dei due beccatelli, unica sopravvivenza di una caditoia, e la presenza di un basamento a bugne rustiche, su cui si innestano cortine murarie in conci di tufo ben squadrati,
si possono relazionare con la più antica facies dell’edificio, secondo alcuni studiosi riconducibile all’emergenza del Casale di Camerata, feudo della nobile famiglia Effrem, e identificata con Santa Maria “de Staginisium” (ossia “della protezione”), citata in un documento dell’Agosto del 1190 (chiesa che invece altri autori affermano essereandata distrutta ed essere distinta da quella dell’Annunziata).

Anche gli scavi condotti all’interno e lungo il perimetro non hanno riportato in luce preesistenze di questo ipotetico insediamento; tuttavia sono stati rinvenuti due manufatti litici che probabilmente attestano la presenza di una preesistente stazione di sosta sita all’incrocio tra l’antica strada medievale “Bitonto-Cammerata” e quella di “Giovinazzo-Modugno”.

I cicli decorativi: gli affreschi e le tempere

All’interno dell’aula liturgica, gli affreschi e le tempere, collocati senza alcun criterio iconografico, si trovano a circa 1,2 m da terra lungo le quattro pareti. In alto, un fregio di coronamento corre lungo tutto il perimetro della chiesa, con l’intento di definire e delimitare gli spazi della appresentazione, mentre candelabre su cui poggiano delle mensole dividono verticalmente le singole “storie”. In basso si intravedono delle fasce
orizzontali, talvolta semplici cornici, utilizzate anche per accogliere le iscrizioni esplicative.

Nella zona absidale, vi è la rappresentazione della SS. Trinità all’interno della lunetta; immediatamente al di sotto, nel catino absidale, si trova l’Annunciazione (attuale intitolazione della chiesa); a sinistra vi è la Nascita di Gesù e a destra l’Adorazione della Vera Croce (antica intitolazione della chiesa).

La raffigurazione della SS. Trinità ha, al centro della composizione, Gesù crocifisso, dietro il quale si staglia la figura imponente del Padre; tra il Padre e la testa del Figlio si intravede la colomba simboleggiante lo Spirito Santo, circondata da angeli seminascosti dalle nubi.

Nella scena dell’Annunciazione è possibile vedere, sulla sinistra, l’Arcangelo Gabriele con in mano un giglio e, sulla destra, la figura della Vergine Maria con un libro in mano. Nella Natività, all’interno della capanna ricoperta di frasche, Maria e Giuseppe adorano il Bambino adagiato su un lenzuolo.

Nell’Adorazione della Vera Croce, al di sotto della quale è riportata la scritta “AVE-CRUX-BENEDICTA”, sono raffigurati: l’imperatore Costantino con il capo cinto da una corona e sua madre, Sant’Elena, entrambi in atteggiamento di preghiera.

Nelle pareti a destra e sinistra rispetto all’altare, all’interno di un finto loggiato a due fornici, sono rappresentate le figure di alcuni santi, il cui nome è riportato al di sotto degli stessi dipinti. A sinistra, vi sono San Sabino Vescovo, patrono secondario di Bari, e Santa Lucia, entrambi poco conservati; accanto a San Sabino, ma in posizione isolata, vi è San Michele Arcangelo. Di fronte, sulla parete opposta, vi sono San Nicola, patrono di Bari, e Sant’Antonio Abate.

Il Restauro

Chiesa Rurale dell’Annunziata

S.P. 156 Bitonto – Palese Aeroporto
Immobile tutelato con D.M. del 06/10/1982

info@chiesaruraleannunziata.it